E' Don Stefano Carusi il vincitore della 16° edizione del Premio per la Biodiversità nell'Agroalimentare delle Marche

Pur in un periodo segnato ancora dagli effetti della pandemia e dalla terribile situazione bellica in Ucraina, i promotori del Premio per la Biodiversità nell’Agroalimentare delle Marche hanno ritenuto di dover confermare l’assegnazione del Premio, proprio come monito per il dovuto rispetto della naturalità di cui la biodiversità costituisce elemento costitutivo. Pertanto la Giuria, composta dal Sindaco di Serra de’Conti Letizia Perticaroli, dalla dott.sa Ambra Micheletti, in rappresentanza dell’ASSAM, dal Prof. Stefano Tavoletti in rappresentanza della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche, dal rappresentante dell’Associazione Festa della Cicerchia Silvano Simonetti e dal rappresentante di Slow Food Marche Massimo Bergamo, ha assegnato all’unanimità la 16' edizione del Premio a Don Stefano Carusi, allevatore e sacerdote, di Camerino (MC).

Don Stefano, pastore di anime per vocazione e di caprini per scelta, è da diversi anni il riferimento di un gruppo di piccoli allevatori che nei territori di Camerino, Ussita, Serravalle del Chienti, Visso e Pieve Torina conducono circa 150 capi di Capra Facciuta della Valnerina, razza a lungo dimenticata ma che, grazie al tenace lavoro di salvaguardia operato da Don Carusi e colleghi, è da pochi mesi entrata nel Repertorio Regionale della Biodiversità delle Marche.

Razza autoctona di alto adattamento ai territori appenninici, tanto da essere un tempo diffusa sia nell’allevamento familiare di pochi capi che in greggi di medie dimensioni, per le caratteristiche morfologiche, quali la robustezza degli arti e degli unghielli, nonché un grande adattamento al freddo, si presta favorevolmente ad un tipo di allevamento semibrado, cioè con fonte alimentare principale il
pascolo. La sua presenza contribuisce quindi anche al mantenimento dei difficili e precari equilibri dell’ecosistema montano, ancora più preziosi nell’area del cratere del sisma 2016, in quanto precondizione per il mantenimento e rilancio delle comunità locali.

Il conferimento del Premio, oltre ad essere un meritato riconoscimento all’attività di studio, ricerca, divulgazione e azione pratica svolta da Don Stefano Carusi, vuole anche sottolineare il singolare connubio tra il suo ruolo di sacerdote e la sua opera di allevatore, che lo caratterizza come efficace animatore della sua Comunità e dell’economia locale che la distingue. Don Stefano ne interpreta la storia spirituale e la cultura materiale, entrambe così legate alla realtà geografica e morfologica di quei luoghi, facendosi interprete attivo, a nostro giudizio, della “Laudato sì”, l’Enciclica con cui Papa Francesco ha indicato a tutto il mondo l’esigenza di un nuovo rapporto con la natura a fondamento di un nuovo rapporto tra
gli esseri umani. In questi giorni segnati da tragica violenza è bene ricordarlo.

Il Premio per la Biodiversità nell’Agroalimentare delle Marche, 16° edizione, è stato consegnato sabato 21 Maggio 2022, alle ore 10, in seduta pubblica, presso la Sala Consiliare del Comune di Serra
de’ Conti.

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